sabato 8 marzo 2008

Storia della Band - AC/DC



La famiglia Young, causa problemi economici, si trasferisce verso la fine degli anni 50 in Australia, terra che prometteva fortuna e prosperità. Sette figli tra cui Malcolm (classe 1953) e il piccolo Angus (del 1955). I due hanno una certa allergia verso la scuola, che abbandonano subito dopo gli anni obbligatori. Angus farà il disegnatore per una rivista mentre Malcolm andrà a guadagnarsi lo stipendio in una fabbrica di reggiseni. Malcolm aveva già messo in piedi il suo gruppo, i Velvet Underground, mentre Angus da qualche anno si dedicava al suo strumento preferito, la chitarra, e qualche volta suonava nel gruppo del fratello. Dopo aver suonato in vari complessi ,qualche anno più avanti i due presero la musica più seriamente e a sorpresa decisero di “collaborare”. Il monicker AC/DC nacque da un’idea della sorella maggiore Margareth (la stessa si dice che suggerì al fratellino Angus di non abbandonare mai sul palco la tipica divisa da scolaretto) che lesse per caso la sigla su di una macchina da cucire: l’unico problema era che in Australia nello slang tipico del paese quelle quattro lettere stavano per “bisessuale”, questo provocò non pochi problemi dal punto di vista dell’immagine per il gruppo! Oltre ai due fratelli Young, della formazione originale facevano parte anche il cantante Dave Evans, il bassista Larry Van Knedt e il drummer Colin Burgess.


Ma dopo appena un anno e una manciata di concerti, i fratelli Young si stancarono del carente apporto vocale di Evans e dei suoi atteggiamenti sin troppo glam (era abituato ad esibirsi con i pittoreschi “zatteroni”) e si misero in cerca di un nuovo cantante che allo stesso tempo potesse anche forgiarsi del titolo di “frontman” del gruppo. Il povero Evans fece in tempo a partecipare all’uscita del singolo “Can I Sit Next To You” (1974), ma ben presto si sarebbe fatta strada l’ipotesi dell’ingaggio dell’istrionico blues-screamer Bon Scott. Originario della Scozia come gli Young, alle sue spalle aveva già numerose esperienze all’interno della nascente scena rock australiana (gruppi tra cui i Fraternity e i Valentines, già in contatto con i famosi Easybeats, band di George Young fratello maggiore e primo produttore degli AC/DC) e allo stesso tempo vere e proprie pericolose “esperienze di vita”: matrimoni falliti, liti furiose, risse, abuso di alcool, prigione e un drammatico incidente in moto dal quale ne uscì vivo per miracolo. Fiducia, rispetto reciproco, entusiasmo e illimitato talento contribuirono a consolidare il rapporto tra Bon e gli Young: dopo un interminabile tour australiano la band si decise a registrare l’album d’esordio. Le grandi ambizioni della band stavano per compiersi ma prima vi furono altri importanti (e decisivi) cambi di line-up. Il bassista Rob Bailey e il batterista Pete Clack vennero sostituiti rispettivamente in pianta stabile da Mark Evans e Phil Rudd

Si entra negli studi della Albert e si registra il primo album High Voltage destinato al commercio australiano, come il seguente TNT, siamo nel 1975. Nel 1976 per il mercato europeo viene pubblicato di nuovo High Voltage che però racchiude solamente i brani dei due precedenti album australiani. Si riconosce subito la voce del cantante Bon Scott, che sprigiona un'energia che si aggiunge a quella degli altri componenti del gruppo. Gli AC/DC vengono subito apprezzati nel loro paese, ma per conquistare gli americani ci vorrà ancora qualche anno. Successivamente vengono pubblicati Dirty deeds done dirt cheap (1976) ma in america sarà rilasciato solamente nel 1981), Let there be rock (1977) che danno prova dell'energica prova compositiva del gruppo: i ragazzi sfornano già piccoli-grandi classici come Dirty Deeds…, Problem Child, la malinconica ballad Ride On (frutto del lato romantico e sognatore di Bon Scott) e nell’altro album Let there be rock, Hell ain’t…, Whole lotta rosie (trademark immortale della band, che dal vivo verrà accompagnata dall’esibizione di una gigantesca bambola gonfiabile); per gli AC/DC non ci sono pause e nel 1978 viene pubblicato l'album Powerage, album in cui appare il nuovo bassista Cliff Williams al posto del defezionario Mark Evans (in rotta con gli Young). Il suono della band è già maturato: il classico rock sessantiano a là Chuck Berry viene rivisitato in chiave blues ed estremizzato con l’uso dinamico e indiavolato della chitarra elettrica, gli AC/DC sembrano davvero inarrestabili, d’altronde come il loro successo. Il live If you want blood you've got it , anch'esso del 1978, è un'autentica furia e dà prova di quanto i ragazzi ci sappiano fare sul palco. E' il periodo d'oro degli AC/DC, che raggiungono l'apice con Highway to hell (1979, prodotto dal “guru” John “Mutt” Lange”) e la title track sarà uno dei loro cavalli da battaglia. Definitivamente consacrate a stelle dell’hard-rock mondiale, guidati dalle carismatiche figure del frontman Bon Scott, inesauribile singer che interpreta ogni song sempre con quel magico tocco di autobiografismo (lo riscontriamo spesso dalle “piccanti” lyrics) e dallo scolaretto indiavolato Angus, axe-man dall’assolo catturante, dal chitarrismo sfrenato e mai banale, gli AC/DC si accingono ad entrare nell’Olimpo dei grandi della musica mondiale. Purtroppo, proprio quando gli AC/DC avevano conquistato Europa, America e Australia con i loro lunghissimi tour mondiali che seguivano ogni album, l'ennesimo abuso di alcool uccide il singer Bon Scott, la notte del 19 febbraio del 1980: il corpo esanime verrà ritrovato steso sui sedili della macchina di un amico; si dice che la causa della morte sia stato il soffocamento provocatogli dal suo stesso vomito.

Anni 80




In un primo momento Angus e Malcolm vogliono buttare tutto, ma si fanno forza di fronte a questa tragedia e vanno in cerca di un nuovo cantante.La scelta cade su Brian Johnson, ex singer dei Geordie. Viene pubblicato appena 5 mesi dopo la morte di Bon l'album Back in black, che ha una copertina completamente nera, la opener track hell's bells attacca con delle tristi campane da morto, e viene dedicata insieme all'intero album al precedente vocalist. Questo lavoro diventerà uno degli album più venduti nel mondo, con 19 milioni di copie vendute solo in America da 20 anni a questa parte, 5° disco più venduto nella storia degli States dietro a Beatles, Pink Floyd, Queen e Eagles. La voce è completamente differente da quella precedente e canzoni del nuovo album come Hell's Bells, Back in black, You shook me all night long verranno piazzate in cima alle classifiche di mezzo mondo.Anche i concerti saranno costituiti da una scaletta che racchiude molti brani di questo capolavoro. Il seguente album For those about to rock (1981) vende anch'esso bene, è un’ottima conferma dello stato di forma della band ma verrà soprattutto ricordato per la canzone omonima che farà da chiusura a tutti i concerti successivi, coronato dalle entusiasmanti cannonate che scandiscono i finali dei mitici show dei ragazzi.

Il successivo lavoro Flick of the switch (1983) vede l'abbandono del batterista Phil Rudd (a causa di litigi con Malcolm Young) che farà ritorno solo nel 1994, dopo un’esperienza come pilota di elicotteri (!) in Nuova Zelanda.Quest'album viene registrato alle Bahamas, ma viene giudicato male dalla critica anche se a nostro parere rimane un album comunque molto godibile. Le canzoni saranno completate da un session man mentre in seguito entrerà nel gruppo Simon Wright.Con l’EP 74' Jailbreak (1984) vengono riproposti alcuni brani risalenti all'era Bon Scott, già pubblicati a suo tempo nelle versioni australiane dei primi 2 album. Nel 1985 si ha un leggero declino della band, Fly on the wall (valida comunque la VHS relativa a quell album) racchiude dei riffs abbastanza monotoni che non riescono a catturare l'ascoltatore come nei precedenti lavori, anche a causa della carente produzione e della stanchezza della band. Gli AC/DC in seguito (1986) scrivono totalmente la colonna sonora di un film di Stephen King, Maximum Overdrive che viene racchiusa nell'album Who Made Who con tre brani inediti che bastano a far rinascere quell'entusiasmo verso la band: il disco è completato da altri classici dei Seedies, ma altre song strumentali non verranno mai pubblicate. 1988: esce Blow up your video, buone tracce, forse la voce con troppo riverbero, ma in complesso è un buon lavoro. Malcolm Young viene sostituito nel tour americano dal nipote Stevie per i suoi problemi con l'alcool.

Anni 90


Nel 1990 entra a far parte della band un nuovo batterista, il pirotecnico Chris Slade,mentre Wright va a suonare nei Dio. Viene pubblicato l'album The razor's edge, che fa rivivere un secondo periodo d'oro alla band, anche grazie alla mostruose esibizioni live (della canzone Thunderstuck in particolare) ma anche grazie al forte impatto che gli AC/DC danno al pubblico.
La prova sta nell'album del 1992 "Live" registrato a Castle Donnington (insieme allo spettacolare video) e al Mostersin Moscow dove il gruppo suona di fronte a quasi 1 milione di persone. 1993: gli AC/DC partecipano alla colonna sonora del film Last action hero con ilbrano Big Gun, nel cui video è presente un ridicolo Arnold Schwarzeneggerin veste di Angus Young. 1995: si ha la pubblicazione di Ballbreaker. Il suono delle chitarre è più pulito e i riff di alcune canzoni (in particolare Boogie man) sono blueseggianti (da notare anche la superba prestazione di Brian). La tournèè mondiale dà come frutto un altro video live della band ripreso a Madrid nella Plaza de Toros, dove erano presenti 50.000 persone. Nel 1997 la band esce con un cofanetto contenenti rarità e materiale mai pubblicato risalente agli anni di Bon Scott: Bonfire alternando esibizioni live con rare demo-track e b-sides è una fantastica chicca per i fan della band. Ulteriore conferma dello status raggiunto dagli AC/DC, il seguente Stiff upper lip (2000) che è simile al suo predecessore, ma la vena compositiva è migliorata, basta sentire canzoni come Stiff upper lip, give it up, Satellite blues, ma anche la veloce cyberspace presente non nell'album ma nel singolo di Safe in new york city. Il nuovo tour mondiale(che in passato seguiva OGNI album pubblicato) ha un grande successo, viene anche pubblicato uno stupendo video dal concerto di Monaco (80.000 persone)dove per la prima volta in quasi 30 di carriera gli AC/DC tornano sul palco dopo la micidiale For those about to rock per suonare Shot down in flames. Succederà una seconda volta a Parigi, solo che sarà eseguita Ride On (mai sentita con Brian Johnson, e dedicata con tutto il cuore al compianto Bon Scott) di fronte a quasi 90.000 persone.